Nella scelta di un animale da compagnia occorre tener ben presente il concetto di maltrattamento genetico. Ovvero dobbiam sapere che, privilegiando nella selezione discutibili estremizzazioni estetiche, si creano contestualmente delle patologie correlate, anche gravi ed invalidanti.
E' noto che i cani brachicefali, quali bulldog, carlini, bouedogue, soffrano tutti in varia misura di difficoltà respiratorie, la cosiddetta sindrome brachicefalica, che certo non affligge le razze con canne nasali non così corte. Stessa sorte spetta ai gatti persiani, selezionati per aver uno stop sempre più accentuato, con un profilo praticamente piatto che li condanna ad avere cronici problemi oculari e respiratori. Oppure i bassotti, in realtà affetti da acondroplasia, che piaccion tanto, almeno finchè non vengon colpiti da ernia discale. E che dire degli shar-pei, tutti con mixedema, che si portan appresso una congerie di problemi dermatologici e non solo.
Sarebbe saggio, quando si sceglie un pet, avere come riferimento fenotipico il lupo o il gatto selvatico, selezionati nei secoli dalla natura e non da qualche bizzarro allevatore, e che certo non patiscono le conseguenze sanitarie di improbabili, quanto gravide di spiacevoli conseguenze, scelte estetiche.
L'aspetto di un cane o un gatto non deve mai prescindere dal suo stato di salute. Ciò che non è sano non può e non deve piacere.
